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Il marchio ACI negli anni

1905-2012

Il marchio, evoluzione e date dell'Automobile Club d'Italia

La storia dell'ACI rappresenta una parte importante di quella del nostro Paese. Non due strade parallele, ma un unico percorso figlio dell'intrecciarsi della crescita economica e sociale dell'Italia con lo sviluppo della motorizzazione. In un secolo di vita - l'ACI nasce a Torino nel 1905 - l'associazione degli automobilisti italiani ha, infatti, fornito un contributo importante allo sviluppo della mobilità, all'affermarsi della sicurezza sulle strade, alla crescita del turismo, dello sport automobilistico e di tutti i servizi necessari a chi si muove per famiglia, lavoro, tempo libero, turismo e vacanza. Con oltre 1,2 milioni di soci, l'ACI è la più grande libera associazione di questo Paese, impegnata - oggi come ieri - a offrire il suo portato di cultura, esperienza, professionalità e tecnologie per continuare ad essere un motore di sviluppo, parte attiva, non solo della storia che è stata, ma anche di quella che sarà.

2010

Marchio ACI

Il marchio ACI 2010: la tradizione disegna il futuro.

Centocinque anni di storia e la volontà di crescere ancora. È questo lo spirito con cui l'Automobile Club d'Italia ha realizzato un nuovo corredo identitario.

Tutti gli elementi di identificazione sono stati estratti dal ricco archivio storico:

il logo ACI è, con modifiche pressoché impercettibili, quello realizzato nel 1975 e divenuto ormai un'icona segnaletica, praticamente per tutti gli Italiani e per molti automobilisti stranieri; la ruota dentata è l'elemento simbolico presente già nel primo marchio ACI e in buon parte dei successivi. Ma è ancora la struttura identificativa della FIA (Fédération Internationale de l'Automobile), di non pochi Club nazionali e, in Italia, della quasi totalità delle delegazioni provinciali; il rombo, che fa da base alla composizione marchio/logo, è una citazione ai primi marchi ACI, proprio per rimarcare il valore assegnato alla storia e alla tradizione del Club.

Sul piano della forma, la composizione che dà vita al marchio può essere definita di araldica contemporaneità. Nella combinazione, rombo e ruota dentata, infatti, acquistano significato solo nella loro dimensione storica. II logotipo ACI, invece, rompe la simmetria dell'impianto ed è raccordato alla ruota dentata, attraverso una leggera curvatura della lettera I.
II trattamento dell'insieme è generalmente orientato ad una rappresentazione tridimensionale, in linea con i "car badge" delle principali case automobilistiche, a loro volta ispirate alla valorizzazione araldica dei rispettivi simboli. In ogni caso, anche per il marchio ACI, sono previste rappresentazioni bidimensionali per garantire la migliore applicabilità in situazioni di particolare difficoltà d'impiego.
Il nuovo non è negli elementi costitutivi il marchio ma nella capacità di questo di farsi interprete dell'universo valoriale dell'ACI, un autentico patrimonio da cui attingere le direttrici dello sviluppo.

2005

L'Automobile Club d'Italia compie cento anni. A gennaio il Presidente dell'ACI presenta il marchio e un francobollo realizzati per celebrare la ricorrenza

Coniugare innovazione e tradizione. È questo l'obiettivo del nuovo marchio, realizzato per ACI dall'artista di fama internazionale Bob Noorda.

2000

Il "Progetto Copernico", grazie a innovative piattaforme tecnologiche ed organizzative, anticipa, per gli adempimenti di competenza al PRA, le soluzioni previste dallo Sportello Telematico dell'Automobilista. In convenzione con il Ministero degli Affari Esteri, nasce un nuovo servizio informativo (call center telefonico plurilingue 06 491115 e sito internet www.viaggiaresicuri.mae.aci.it per chi viaggia all'estero, con notizie, costantemente aggiornate, su sicurezza, situazione sanitaria, visti e formalità valutarie, documenti, ricettività, situazione climatica, viabilità, cultura e usanze locali di oltre 200 paesi in tutto il mondo. Nasce ACI-Mondadori, un polo editoriale da oltre 2 milioni di copie diffuse al mese, con due testate in edicola (il settimanale "Auto oggi" e il mensile "Cambio") e due in abbonamento ("L'Automobile Club" e "HP Trasporti"). Al via i sistemi "Telebollo" e Bollonet per il pagamento del bollo auto tramite telefono (fisso o cellulare) e Internet. Grazie alle tessere "Sistema Moto" e "Sistema Moto City" l'ACI fornisce assistenza anche alle due ruote. Nasce il numero verde dedicato ai soci: 803.000

1999

L'Automobile, lo storico house-organ dell'ACI, esce anche in edicola. Nasce, in partnership con la Holding Italiana Turismo, ACI-Sestante, per la creazione di pacchetti turistici dedicati agli amanti delle quattro ruote. Ministero dei Lavori Pubblici e ACI varano il "Marchio DOC" della sicurezza che identificherà campagne e iniziative in tema di educazione stradale. Testimonial del nuovo marchio: la conduttrice televisiva Licia Colò; il Commissario Tecnico della Nazionale Dino Zoff; lo scrittore Luciano De Crescenzo e il cantante Max Pezzali.

1998

Nella campagna europea di sensibilizzazione all'educazione stradale "10 secondi che possono salvarti la vita", l'ACI ottiene il miglior risultato di comunicazione tra tutti i partner europei, grazie al coinvolgimento di tre testimonial quali il pilota di F1 Michael Schumacher, l'attrice Nancy Brilli e il musicista Claudio Baglioni. Piero Ferrari viene nominato presidente della CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana).

1997

La Corte Costituzionale dichiara inammissibile il referendum per l'abrogazione del PRA. Nasce "Epica", il sistema informatizzato per il pagamento del bollo auto. Nasce "ACI Consult Compagnia Nazionale Parcheggi". per la progettazione e gestione dei sistemi di tariffazione della sosta. Nasce "Movitrack", per lo sviluppo delle nuove teconologie di radiolocalizzazione satellitare e dei servizi di infomobilità.

1996

A Stresa, l'ACI presenta il "Manifesto degli automobilisti", che ottiene un vasto consenso tra le forze politiche. Il Governo chiede all'ACI di predisporre un progetto di riforma della burocrazia automobilistica. In Parlamento vengono presentate tre proposte di legge per affidare all'ACI lo "Sportello Unico dell'Automobilista".

1995

In partnership con Diners nasce "ACI-Charta" la prima tessera associativa con funzione di carta di credito. Nei principali capoluoghi di provincia si avvia il servizio di soccorso stradale "Dépannage" con officine mobili in grado di intervenire e riparare l'auto sul posto. Viene adottato l'attuale marchio in occasione del novantennale dell'Aci.

1994

L'ACI propone l'istituzione dello "Sportello Unico dell'automobilista", per consentire ai cittadini di poter ottenere - in un unico ufficio e in tempo reale - tutti i documenti necessari per circolare.

1992

L'ACI, nella sua qualità di Federazione Sportiva del CONI organizza nel corso dell'anno 960 gare, con la partecipazione totale di quasi 100.000 concorrenti.

1990

Vengono attivati i collegamenti tra la banca dati centrale del PRA ed i sistemi informativi di altre Pubbliche Amministrazioni, in particolare il Centro Elaborazione Dati del Ministero dell'Interno, che consente la consultazione in tempo reale dei dati PRA da oltre 500 terminali in tutte le province d'Italia.

1989

Le centrali telefoniche del 116 vengono comletamente informatizzare e viene potenziata la flotta dei carri pianale. Nasce in collaborazione con la FIA (Fédération Internationale de l'Automobile) e l'AIT (Alliance Internationale de Tourisme) la prima banca dati europea per il turismo automobilistico.

1988

Le procedure operative del Pubblico Registro Automobilistico vengono automatizzate.

1987

Onda Verde arriva su Televideo. Parte la campagna di sensibilizzazione in favore della benzina pulita. Si avvia l'informazione dei punti di riscossione del bollo auto.

1986

L'ACI propone l'adozione urgente di un piano nazionale per i parcheggi, che risolva il problema in modo organico e nazionale, non solo in funzione delle esigenze di allora, ma soprattutto in un'ottica di prospettiva fututa. "Mi compiaccio vivamente con voi carissimi fratelli e sorelle per il prezioso servizio che svolgete in favore della vita umana, con competenza, con assidua e vigilante cura, con impiego sempre più vasto, efficace e perfezionato nei mezzi". Sono le parole del Papa che in piazza San Pietro, nell'udienza generale del 17 settembre, parla dell'ACI come del "Buon Samaritano".

1985

L'ACI vara "la carta dei diritti dell'automobilista", per tutelare il consumatore automobilista, fargli conoscere i propri diritti e aiutarlo a difenderli.

1984

L'ACI assume la gestione diretta del centralino unico nazionale del Soccorso Stradale (116). Viene istituito il servizio automatizzato di informazioni turistico-alberghiere (Unibit). Viene messa a punto una convenzione con il Ministero della Protezione civile per l'uso dei servizi ACI nei casi di emergenza e di calamità. Viene sperimentato il servizio di pronto soccorso sanitario tramite elicotteri. Fa capo all'ACI l'organizzazione di 579 competizioni sportive.

1983

I soci ACI sono al 31 dicembre 2.244.866. Viene formulato il nuovo programma psico-pedagogico di educazione alla sicurezza stradale per la scuola materna.

1981

Nasce "Ondaverde", notiziario radiofonico Rai-Aci al servizio degli automobilisti. Viene istituita la tessera associativa per i trasportatori. Vengono organizzati in Italia due Gran Premi di Formula 1: il Gran Premio d'Italia a Monza e il Gran Premio di San Marino a Imola.

1980

La Lea (Editrice dell'Automobile) dà inizio alle pubblicazioni della rivista trimestrale "Energia". Viene istituito ACI-Assistance carnet di servizi per il territorio italiano. L'ACI, in occasione del terremoto dell'Irpinia, interviene massicciamente con il 4212 e il Soccorso Stradale e provvede al trasporto di 22.000 roulotte.

1978

L'ACI entra a far parte, come membro di diritto, dell'Ait (Alliance internationale de tourisme), federazione internazionale di tutti gli enti nazionali operanti nel settore del turismo. Nasce "Acitour", una organizzazione che agisce come tour-operator al servizio degli AC provinciali, dei soci e dei turisti stranieri. Viene affidata all'ACI la riscossione dell'imposta di soggiorno.

1977

Viene affidata all'ACI la riscossione dell'imposta erariale di trascrizione per gli atti di vendita dei veicoli. Nasce ACI Informatica, società con intero capitale ACI (già operativa dal 1960 sotto altra ragione speciale) per gestire il sistema di elaborazione dati per l'ACI e gli AC provinciali.

1975

Con la legge n.70, l'ACI viene inserito tra gli enti di "alto rilievo" preposti a servizi di pubblico interesse e diventa anche sul piano legislativo "un ente strumentale dello Stato", funzione che esplicava di fatto cinquant'anni fa. L'ACI e gli Automobile Club provinciali operano con oltre mille uffici su tutto il territorio nazionale. Viene varata la nuova linea delle carte stradali con guida turistica. Viene istituito io documento di assistenza internazionale ACIPassport

1974

Viene adottato un nuovo marchio ACI. Nace il Centro di assistenza telefonica 4212. La Lea inizia le pubblicazioni del mensile "HP Trasporti". L'ACI istituisce il servizio "Seconda auto" per i soci. Viene firmata la convenzione ACI-Agip per gli sconti ai soci sui carburanti e lubrificanti. Viene avviata la collaborazione con i Touring club europei. L'ACI viene incaricato del servizio di vendita all'estero dei buoni benzina ai turisti stranieri. Vengono organizzati i servizi di assistenza in Italia (soccorso stradale, centro assistenza telefonica, trasporto auto incidentate) per gli automobilisti stranieri.

1972

Un nuovo traguardo: il Soccorso Stradale ACI ha superato i 500 mila interventi all'anno.

1971

Superato anche il traguardo del milione: i soci al 31 dicembre sono 1.021.763.

1964

L'ACI supera il traguardo del mezzo milione di soci, che al 31 dicembre sono 559.196.

1962

Entra in attività la società consociata Ala Assicurazioni (esistente, con altra denominazione, fin dal 1924). La Lea dà inizio alle pubblicazioni del "Catalogo mondiale dell'Automobile" ("World Cars" nell'edizione internazionale).

1958

Viene attivato il servizio di Soccorso Stradale ACI sulle autostrade.

1956

Viene istituito l'Ufficio traffico e trasporti che inizia la collaborazione con gli enti locali per la redazione dei piani di traffico e trasporti.

1955

Superato il traguardo dei 200.000 soci, che al 31 dicembre sono 207.021. Sono 860 mila le vetture circolanti.

1954

Nasce il Soccorso Stradale ACI. Entra in funzione il 116, primo centralino nazionale d'emergenza.

1950

Con il nuovo Statuto, l'Automobile Club d'Italia mantiene lo stato giuridico di Ente morale. Riprendono le Conferenze del traffico e della circolazione. Ha inizio la realizzazione degli Autostelli ACI.

1949

L'ACI supera il traguardo dei 10.000 soci, che al 31 dicembre sono 112.006 (circolano 266 mila vetture).

1947

Rinasce la rivista giuridica, trasformata in "Rassegna giuridica della circolazione e dei trasporti".

1946

Il Raci, trasformato in ACI dopo il referendum, diventa azionista di maggioranza della Sara (Società assicuratrice rischi automobilistici), fondata nel 1924.

1945

Comincia la ripresa: i soci sono 43.748. Viene fondata la "Lea-L'Editrice dell'Automobile", che il 22 ottobre inizia la pubblicazione de "L'Automobile", organo ufficiale del Raci. 

1944

Con decreto lungoteneziale viene decisa l'amministrazione straordinaria del Raci; un Commissario ha il compito di preparare il nuovo Statuto dell'ente. Frattanto i soci sono scesi ad appena 20.563: moltissimi rispetto al circolante.

1939

I soci del Raci sono 91.196: poi, a causa della seconda guerra mondiale, scenderanno a un quarto.

1938

Il Raci dà l'avvio alla pubblicazione dell "Rassegna giuridica della circolazione stradale".

1935

Il Raci supera il traguardo dei 50.000 soci, che al 31 dicembre sono 53.923. Circolano 243 mila vetture.

1934

Viene approvato un nuovo Statuto. Le sedi provinciali, finora uffici periferici del Raci, acquistano personalità giuridica propria come Automobile Club autonomi.

1930

Il Raci organizza a Roma la prima Conferenza nazionale del traffico, dedicata all'unificazione della segnaletica urbana. Negli anni successivi, fino al 1937, si svolgerà a Palermo, Genova, Napoli, Torino, per trasferirsi dopo la pausa bellica, dal 1950 al 1998, a Stresa e quindi a Riva del Garda. 

1929

Il Raci istituisce i primi uffici ai valichi di frontiera (Ponte Chiasso, Grimaldi-Ventimiglia, Iselle, Brennero, Postumia, Moncenisio) e i primi 60 "Posti di soccorso stradale" lungo le prncipali strade. Si tratta di armadi farmaceutici contenenti materiale di pronto soccorso tra cui medicinali, una barella, segnali ecc.
Dopo il fallimento della società Sias che lo gestiva, il Raci fornisce i mezzi finanziari per il salvataggio dell'Autodromo di Monza. Nasce un nuovo servizio: lo sconto del 15% sulla benzina riservato ai soci Raci.

1928

Il Raci organizza a Roma il Congresso mondiale dell'Automobile. Comincia la pubblicazione delle carte stradali Raci e dell'Annuario automobilistico. Viene approvato un nuovo Statuto.

1927

Viene istituito il Pubblico registro automobilstico, la cui gestione è attribuita al Raci insieme alla distribuzione delle targhe degli autoveicoli.

Hanno inizio le pubblicazioni del settimanale "Raci", organo ufficiale del Reale Automobile Club d'Italia.

Viene organizzata la prima "Mille Miglia".

1926

L'ACI si trasforma in Raci (Reale Automobile Club d'Italia), elevato ed Ente morale con legge dello Stato. Secondo il nuovo Statuto: il Raci è una federazione di 50 Automobile Club con 8.864 soci (su 104.000 vetture circolanti) che ha il compito di "inquadrare tutte le attività automobilistiche". Lo Stato affida al Raci la riscossione delle tasse automobilistiche in tutta l'Italia e colonie.

1923

Inizia le pubblicazioni il mensile "ACI", organo ufficiale dell'Automobile Club d'Italia.

1922

(1922-1923) Entrano a far parte dell'ACI gli Automobile Club di Padova, Terni, Roma, e quello regionale dell'Abruzzo.

1921

Viene organizzato il Primo Gran Premio automobilistico d'Italia.

1914

(1914-1915) Entrano a far parte dell'Automobile Club d'Italia gli Ac regionali delle Marche e della Sicilia.

1906

(1906-1907) Entrano a far parte dell'Automobile Club d'Italia gli AC di Bologna e Napoli.

1905

Il 23 gennaio a Torino viene fondato l'Automobile Club d'Italia. Vi aderiscono subito gli AC di Firenze, Genova, Milano e Torino (quest'ultimo fondato nel 1898 dal Conte Roberto Biscaretti di Ruffia). L'ACI entra a far parte della Fédération Internationale de l'automobile e gli viene affidato il controllo sull'automobilismo sportivo in Italia.